IL CONTESTO
La Val di Vara
Mappa del Territorio
VALDIPINO
Valdipino e Casella
Santuario dell'Agostina
San Gottardo
Parrocchia di San Giovanni Battista
Arti e Mestieri
Paleontologia
Feste e Ricorrenze
Flora
La strada per Riccò
Galleria Fotografica
DINTORNI
Le zone limitrofe
Stazione Meteo
Stazione Meteo
Previsioni del Tempo
Valdipino WebCam
Monte Giogo WebCam
Links
Links
Di fiore in fiore....
Escursione guidata fra piante e fiori di Serenella
a cura di Alberto Zattera
 
È primavera e basta uscire di casa per accorgersi di come la vita vegetale, ancora spenta fino a qualche settimana fa, abbia cominciato a pulsare ovunque, svegliando boschi e prati dal torpore invernale. Foglie e fiori giorno dopo giorno cambiano connotati alla nostra valle, vestendola di colori incredibilmente belli. Arriverà aprile e come i nostri vecchi potremo dire “Liéka ‘g-è ‘n?à vestì”, riferendoci al fianco settentrionale del monte Lisedo, prospiciente Caprile Solo i castagni al momento sembrano insensibili, ma presto il loro risveglio porterà festa a tutte le altre alture, Porsì, Garana, Valle Scura, San Gottardo e più in là, oltre il Lisedo, la Feretòsa e lassù lontana la Selvatica (Sarvâdega). Ma anche più sotto gli immensi castagneti vestiranno Fondega, Terso, Trambacco, stendendo manti impenetrabili.

Ma al momento sono ancora i fiori ad attirare l’attenzione destando giusto stupore per la bellezza e profumo delle corolle. Spiace però che, a parte margherite viole e papaveri, generalmente non si conosca il nome di tanta meravigliosa vita…. E così per i più sono fiori bianchi, fiori gialli, fiori rossi!. Un tempo però il dialetto sapeva denominare gran parte di alberi, arbusti e fiori mentre ora non disponiamo di lessico settoriale in grado di distinguere l’anemone dalla cicerchia o la coronilla dall’aristolocchia ( lugau) o la celidonia dalla silene o la bardana dall’alliaria.

Con mezzi semplici cercherò di accompagnare chiunque abbia interesse a scoprire, osservare e riconoscere le specie dei fiori selvatici più comuni nel territorio di Valdipino e Casella ma pressoché identiche in tutto lo spezzino, in habitat simili. Assicuro a tutti che, a parte le difficoltà iniziali, riuscire a dare un nome a quanto finora è stata solo erba che si calpesta, è qualcosa che ripaga delle fatiche e rende coscienti delle meraviglie della natura. Rassicuro che eviterò il tedio di nozioni sistematiche di botanica. Sarà sufficiente apprendere “di fiore in fiore”, come api…. E così alla fine ci sembrerà gradualmente naturale conoscere sempre nuovi particolari. Di ogni pianta fornirò una scheda con immagine, habitat e diffusione, guida all’identificazione, nomenclatura, famiglia e breve descrizione in dialetto.


GIGARO SCURO
(tòsegu) Arum maculatum

e la Cavanetta, coperto largamente da carpini comincia a perdere il caratteristico bruno violaceo invernale per passare veramente a vestirsi di un tenue giallino (dato in lontananza dalla schiusa delle gemme) che esploderà in tutte le gamme del verde in cui continueranno a risaltare le sparse macchie dei sempreverdi: chiazze isolate scure di pini silvestri e verde argentato dei lecci (lìse) del cocuzzolo.
Schede:
Pervinca minore
Euforbia cespitosa
Pentolini