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Valdipino
e Casella
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Valdipino
e Casella sono due piccoli paesi siti nel comune di Riccò del
Golfo.
Forse chi viene a Valdipino, si aspetta di vedere una pineta.. forse.. una volta,
tantissimi secoli fa, alla sua fondazione, c’erano i pini, ora sono pochi,
ci sono più lecci e castagni. |
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Storia,
Monumenti e Tradizioni
Valdipino e Casella in origine dipendevano dalla parrocchia
di Ponzò e, per la parte civile, dalla podesteria di Corvara
dalla quale si staccarono nel 1454.
Furono dominio dei signori d’Este, dei Malaspina, dei Vescovi di Luni,
dei Fieschi e della repubblica di Genova.
Molti paesi hanno il castello, come difesa; Valdipino
e Casella, ne
hanno due speciali
ai lati, sui monti, San Gottardo e l’Agostina, due chiese
antichissime. Il santuario Mariano prende il nome di Agostina da
un fatto prodigioso occorso il 10 Maggio 1531, che ebbe come
protagonista Agostina Masaschi.
( Santuario
dell'Agostina)
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La Chiesa
di San Gottardo si trova sul monte omonimo. Costruita quasi quattro
secoli orsono sulle vestigia di un antichissimo e grande edificio,
forse un castello, vi si venera l’immagine della Madonna
di Loreto.
( San
Gottardo)
L’attuale chiesa parrocchiale fu costruita nel 1500 su
un’altra già esistente e messa in posizione trasversale.Dentro
la chiesa si possono ammirare delle stupende colonne in arenaria,
alte tre metri, eseguite in un unico pezzo ivi compresi
le basi e capitelli. Interessante il complesso artistico costituito
dall'organo del 1900.
( Parrocchia
di San Giovanni Battista)
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Nel paese di Valdipino,
vi era anche un ospedale conosciuto come “L’ospizio
di San Antonio nella Valle dé Pin” che dava ospitalità ai
pellegrini ma anche alla gente del luogo che lì poteva
essere curata. La sua gestione era affidata alla chiesa sino
al periodo Napoleonico,
Ora rimane a memoria il portale in arenaria con incisa una croce.
Sempre in arenaria è il monumento dedicato ai caduti del 15/18, alto
sei metri e con la punta conica in un unico pezzo. Accanto all'Ospizio c'era
l'Oratorio di S. Antonio Abate e di San Michele. Ogni anno venivano eletti
due massari che dovevano provvedere ad amministrare i beni utilizzando un terzo
dei redditi per l'Oratorio, un terzo per l'ospizio e un terzo a favore della
Parrocchia. Oggi il vecchio Oratorio è trasformato
in casa: al piano terreno si ha il piccolo circolo ENDAS e al piano superiore
l'ex scuola.
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L'Oratorio
scompare nel 1797, in seguito alla campagna napoleonica.
Di fronte
a questo stabile c'èra anche
l'Oratorio dedicato a A san Rocco, ma, nei primi del 1600 la
confraternita Mortis et Orations chiese al Vescovo di potervisi
insediare impegnadosi ad ingrandire la struttura. Il passaggio è testimoniato
dall'affresco (un olio dipinto su ardesia) raffigurante la Madonna
tra gli Angeli, S.
Michele tra S. Giovanni Battista (Titolare della Parrocchia)
e S. Rocco (precedente titolare dell'Oratorio). La Madonna in alto
ricorda che la confraternita aveva il diritto di patronato sulla
Chiesa dell'Agostina, che a questi era stato ceduto
da Don Giovanni Maria Mazaschi, nipote di Agostina Bernabone
(Mazaschi). All'interno troviamo anche la statua di S. Antonio
Abate proveniente dall'Oratorio che esisteva nella stessa piazza,
di fronte a S.
Michele.
Popolazione
e Mestieri
A
Valdipino e Casella erano attive cave di arenaria, come ricorda
il Casalis nel suo dizionario storico geografico: "Nel torrente
ivi denominato Depino, trovasi arenaria in massi rotolati, poco
voluminosi, la quale è composta di granelli quarzosi e
di squamette di mica argentina, sparsa di tenui frammenti nericci
di fillade, il suo colore è bigio verdiccio e non effervescente
con gli acidi; sfavilla facilmente sotto l'acciarino..." .
Gli abitanti di queste frazioni nel passato vivevano lavorando
la terra e tessendo al telaio. Nel territorio erano presenti
anche 14 mulini ad acqua, ai quali venivano da località lontane,
e 4 frantoi.
( Arti
e Mestieri a Valdipino)
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Natura
e Paesaggio
Per chi ama le escursioni a piedi o in mountain bike, da Casella
partono numerosi sentieri che risalgono il versante e portano
verso altre valli; il più importante è il sentiero
N° 7 del CAI che risale la valle Chiose sino alla Sella della
Cingoletta 600 m.s.l.m, qui sì “incrocia” con
il sentiero che attraversa tutto il “Parco delle Cinque
Terre”, poi il N° 7 scende verso il mare, con un panorama
fantastico, sino all’abitato di Vernazza. |
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