Abbigliamento
L’abbigliamento degli uomini era
composto da camicia, gilet, una fascia sulla vita, e calzoni
chiusi con pattina.
Berretto di panno rosso e nero dove venivano conservate monete, pipa e tabacco.
L'abbigliamento femminile era invece molto più elaborato.
Camicia che in dialettosi chiama camisa, era di canapa che veniva filata e
tessuta in paese.
Veniva allacciata allacciava con due pezzi di cordoncino bianco.
Attorno al collo vi era un largo collare di mussola bianca che in dialetto
viene chiamato zabò.
La Gonna che chiamiamo gonèla era di canapa e cotone la Budana.
Questo tessuto veniva sottoposto a "scardassamento", (sfregato con
un cardo secco fino a filamentare il cotone) per fargli avere un leggero strato
lanuginoso.
Le gonne trattate in questa maniera erano preferite dalle giovani, erano più belle
ma più deboli infatti le più anziane la indossavano senza questo
trattamento.
Prive di tasche esterne ma con una tasca grande interna detta "Sachetto",
non erano a strascico ma corte alal caviglia; infatti và detto che nel
sedicesimo secolo le donne della Val di Vara furono state le prime ad accorciare
le gonne.
Veniva poi indossato il busto che era in seta o in bbrocatello che veniva foderato
con la canapa locale e rafforzato con "fili di scopa" disposti esternamente
a mazzi.
Nella parte posteriore fissavano due piccoli cuscinetti dove fissare la gonna,
il tutto era allacciato con nastri in seta.
Portavano lo scozà, il grembiule, di solito in listrà a righe
bianche e blu orlato con fettucce bianche.
In testa invece la rete chiamata rèda conteneva i capelli, questa era
finissima in seta ed era lavorata a maglie larghe.
Il tutto si impreziosiva con gioielli e medaglioni, questi ultimi raffiguranti
per lo più immagini sacre, orechini, e un grosso spillone d'orato per
fermare la rete e i capelli.
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